THE BULLET MONKS: WEAPONS OF MASS DESTRUCTION
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08/04/2009"Weapons Of Mass Destruction" è praticamente un incontro di pugilato tra la band e l'ascoltatore. Ovviamente, provate ad indovinare chi ha la peggio se vi dico che i dodici brani contenuti nel disco rappresentano dodici riprese a favore dei The Bullet Monks. No, no, non è una vittoria ai punti, bensì un KO ad ogni ripresa che vi mette a tappeto davanti allo stereo. Tante scorrettezze, eh. Gomitate, colpi bassi e ben nascosti calci negli stinchi. E' questo l'intento del gruppo tedesco che grazie al sul hard'n'roll scostumato ed atletico sferra colpi micidiali all'intero corpo. Brani come ganci al volto lasciano cicatrici e rompono il setto nasale, potenti, precisi, allo stesso modo sconci, cattivi. L'accoppiata centrale "I Am"/"Canned Insanity" rappresenta al meglio il concetto con la sua carica esplosiva e l'irriverenza in sottofondo. La prima in particolare sembra nata da una jam tra gli Slayer ed i Soundgarden di "Jesus Christ Pose". Altri riferimenti? Beh, i Motorhead si sentono, come si sente pure buona parte di quelle band street metal americane sguaiate e bocchinare che hanno fatto la fortuna del genere dalla seconda metà degli '80. Sia ben inteso, però, che i The Bullet Monks suonano assolutamente attuali sia per l'approccio moderno, sia per una produzione nettamente al passo coi tempi. A dimostrazione del fatto di come la band di Norimberga sappia già bene come gestire la sua creatività: fondamenta ben piantate nel passato, ma architettura coeva. Forse manca ancora qualche finitura all'altezza, ma da un macchina sferra cazzotti non si può forse pretendere poi molto. Allora, siete pronti per il match? Consiglio casco protettivo, anche se davanti ad armi di distruzione di massa credo ci sia ben poco da proteggersi...
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