SURGERY: RESET
data
25/06/2012Industrial che prende spunto dal movimento siderurgico metalliccio di queste ultime due dacadi - Rammstein e Nine Inche Nails sono come al solito citazioni d'obbligo - e che prova a darsi un taglio più personale tramite innesti ritmici smaccatamente tecno e di matrice synth pop. In più i Surgery sono italiani, ed in molti brani hanno scelto di cantare in lingua madre. A ragione, ci sentiamo di aggiungere, dato che il risultato non subisce flessioni in termini soprattutto di alienzazione e disturbo, virtù condotte in porto efficacemente dalla doppia voce di Daniele - gutturale e potente - e di Cristina - più pulita e lineare. Così 'Reset' si assesta su standard qualitativi alti, e per una volta vale l'assunto che vuole il terzo disco di una band come quello della consacrazione. Questo perchè i Surgery hanno appreso la lezione, ma non si sono fermati alla devozione per le band che li hanno indotti a scrivere musica: i brani sono maturi, coinvolgono, ed acquistano valore man mano che si prosegue con gli ascolti, segno che dietro c'è anche un importante lavoro negli arrangiamenti che lascia emergere lentamente il talento del gruppo. Altro punto a favore sono i testi che, rispetto alla musica che produce un martellamento costante e diretto, parlano di introspezione e di mondo interiori, nonchè di tematiche non proprio comuni al genere come in "Un Dolore Fa" ed in "Il Galeone". La cover di "The Metro" dei Berlin, poi, proposta a modo proprio, fa capire ancora una volta quanto la personalità dei Surgery sia forte, segno che dovremo aspettarci ancora grandi cose da questo act dalle potenzialità enormi.
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