ITERUM NATA: The Course of Empire
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05/04/2019Pensate di unire idealmente la psichedelia di Syd Barret, il folk dei Jethro Tull e l’occulto sguardo di Paul Chain ed ecco materializzare di fronte ai vostri occhi gli Iterum Nata. Anni settanta, acustici fraseggi folklorici e un po’ di polvere magica a rendere occulto un progetto attento alle sfumature del passato, per certi versi scanzonato ed eccentrico, per altri cupo e capace di mostrare profondità intellettuale. Gli artisti vanno oltre la divertita stravaganza, costruendo un album dalle trame intricate, musicalità cacofonica che si scioglie in un rigolo di armonie esotiche, un ruscello in cui figura vestita di seta immerge piede per diletto. Gioco in cui sorriso risplende su volto angelico, timidezza che colora gote di rosso, amore che nasce da dentro. Album intenso, esoterico ed al contempo pulsante di una natura che tutto intorno a noi completa e contempla. The Course of Empire è misticismo che sublima in sentimenti umani, vissuto in cui romanticismo trova amore vibrante, abbraccio che ci espande in un universo che riscopriamo, d’incanto. L’intreccio di voci è onirica preghiera in cui la mente si perde, approcci che risultano al passo con i tempi. Sound che concretamente si delinea come senza età, poiché opera immortale che riesce a rispecchiare qualcosa di ciascuno di noi. L’ascoltatore ritrova emozioni provate, universalità che tracima di sofisticatezza e di una femminile sensibilità che riscopre bellezza dapprima impolverata. Drammatico e poi giocondo, l’alternarsi degli eventi raffigurati nel full-length ci lascia senza fiato, sortilegio che va oltre semplicistiche definizioni e nel quale caliamo anima e corpo la nostra attenzione. Auspichiamo di incontrare ancora presto una realtà che ha illuminato questo 2019 di presagi positivi, vista l’incredibile qualità e talento apprezzati in un album pregevole sotto ogni punto di vista.
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