SUFFOCATION: BLOOD OATH
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06/07/2009E' davanti a band come i Suffocation che uno si rende conto della sua piccolezza, aldilà del numero di band che ha giudicato o dagli eventi live presenziati. Mr. Mullen e soci sono tornati, cos'altro volete sapere? Non vi basta? Se la risposta è no (brutti miscredenti), sappiate che i newyorkesi più brutti e cattivi di sempre (oddìo, ci sarebbero anche Mortician, Dying Fetus e Incantation, ma tant'è...) hanno pubblicato un album nel pieno rispetto delle aspettative minime che si possono nutrire nei loro confronti. Dico "minime" non per una forma di mancanza di rispetto nei confronti di 'Blood Oath', ma perchè pur non trovandoci di fronte a un nuovo 'Effigy' o 'Pierced' il nuovo full spacca abbastanza per non sentire le tipiche e prevedibili lamentele da fan deluso perchè la band fino a ieri ispiratrice di onanismo "è bollita", "priva di idee" o "farebbe meglio a smettere". Devo ammettere, però, il mio stupore di fronte al tempo incredibilmente lento della title track che apre il disco, ma basta aguzzare l'orecchio giusto un po' per capire che non vedremo nessun American Pie-movie con la coppietta di adolescenti-provinciali-ingrifati-sfigatelli-interpretati-da-quasi-trentenni avvinghiati in un lento al fatidico ballo di fine anno (che poi perchè non "The danzante"?) con i Suffocation che suonano in smoking bianco, il buon Mike Smith frantuma letteralmente il tempo con la cassa e basta passare alla successiva "Dismal Dream" per salutare i Suffocation che conosciamo tutti: tempi veloci e irregolarissimi, riffoni, groove e brutalità. Anche Mullen fa la sua parte regalando una performance sopra le righe, con l'ugola sempre in forma smagliante. Occorre rimarcare, visto di chi si parla, che la produzione è seriamente competitiva e professionale, pur mantenendo un po' di quel marciume che fa da punto esclamativo al sound dei newyorkesi. Tra cambi di tempo azzardati, fraseggi imprevedibili le dieci tracce plasmano man mano un lavoro monolitico, grandiosamente a tutto tondo. Ed è anche il difetto di fondo: mancano i pezzoni storici dal momento che tutte le tracce sono omogenee nella loro efficacia, senza nessuna che spicchi in particolare. Insomma, non come accade negli altri album. Potremmo dire che questa è l'unica pecca che sono riuscito a trovare, ma dubito fortemente che ostacolerà il patto di sangue che gli statunitensi hanno siglato in questa sede. Probabilmente con se stessi. La versione americana dell'album contiene due bonus track: una versione strumentale di "Pray For Forgiveness" e una non mixata di "Dismal Dream". La versione iTunes contiene, invece, una versione strumentale di "Marital Decimation" e una non mixata di "Undeserving". L'immancabile versione limitata contiene vari gadget (T-shirt, poster autografati, figure da collezione dei membri, buste personalizzate), la versione strumentale di "Blood Oath" e quella grezza di "Cataclysmic Purification" ed è disponibile in cofanetto rosso.
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