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STRAMONIO: MOTHER INVENTION

data

22/08/2002
85


Genere: Progressive Metal
Etichetta: Frontiers Records
Anno: 2002

Dopo l'ottimo "Seasons Of Imagination",attendevo gli Stramonio al varco per il nuovo disco; il cd precedente pur nella sua devozione ai Dream Theater presentava sprazzi sufficientemente personali e un gusto melodico assai spiccato rispetto alla media dei gruppi dello stesso genere. Bè bisogna dire che il gruppo si è superato! "Mother Invention" va ogni oltre rosea aspettativa,regalandoci una band matura e soprattutto con un approccio personale e rinnovato alla materia prog metal.Infatti mentre nel disco precedente la base era il sound dei Dream Theater a cui di volta in volta venivano aggiunti elementi jazz,fusion,funky e hard rock; ora quella del gruppo di New York è solo una piccola componente che viene aggiunta ad un sound che si fonda sul funky e sulla fusion e mille altre influenze (anche musica etnica). Ciò non equivale ad un disco pesante e poco ascoltabile,perché la bravura degli Stramonio sta proprio nel rendere tale nuova mistura appetibile e godibile anche per chi non è abituato a sperimentazioni ardite,questo in forza di un gusto melodico assolutamente eccezionale. Così abbiamo una "Desert Night" che su una strofa in dissonanza jazz,si risolve in un ritornello tipico dei grandissimi Rush; ma non è tutto perché dopo un assolo in perfetto stile fusion e una parte in stile tango(con tanto di fisarmonica)gli Stramonio pestano duro con un finale vicino al thrash metal! Con "Appointment With Life riemergono le influenze fusion che si ricollegano ad un ritornello stupendo e ad assolo del chitarrista Nicola Balliana assolutamente da brividi! "Snow Crystal" non può essere descritta,va ascoltata!Un brano incredibile dove il jazz incontra il pop,il funky e il progressive più puro (con forti richiami agli Yes); "In My Eyes" è un brano clamoroso dove gli STRAMONIO giocano tra mille influenze diverse,ma senza perdere mai di vista il formato canzone. Seguono "Loose From A Dam" e "Antartic Oasis" dove le influenze precedenti sono, nella prima, calate in un contesto fortemente melodico(quasi A.O.R.),nella seconda invece in un ambito molto heavy (quasi un Black Sabbath meets prog metal). A tutto questo va aggiunta la stupenda ballad "Here I Am" che in realtà è un meraviglioso brano jazz che potrebbe venire dalla penna del grande Joe Pass e "Time" altro gioiello dove gli Stramonio tramutano la fusion in una colata di metallo pesante ma melodicissimo.Chiude il disco la cangiante "Someone Like Me" che parte lenta e malinconica per chiudersi in finale ultra-heavy e tecnicissimo! Un plauso a tutta la band (in particolare al geniale chitarrista Nicola Balliana e al folle e tecnicissimo batterista Roberto De Cesero),anche se la produzione poteva essere migliore e in certi passaggi il cantato appare forzato e con una pronuncia non impeccabile; ma queste sono inezie di fronte ad un disco che ora come ora è uno dei migliori dischi di prog metal mai in Italia e che soprattutto segna una via d'uscita per una scena ormai esausta per mancanza d'idee.Insomma domani quando andrete nel vostro negozio di dischi di fiducia,sapete già cosa comprare……..

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