SPECULUM MORTIS: 1348
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27/10/2005La peste è stata per tutto il Medio Evo una delle più grosse catastrofi che ha causato milioni di morti in tutta Europa, e il biennio 1348-1349 è stato uno dei più tristi di tutto quel periodo. Gli Speculum Mortis dalla provincia di Varese basano la loro proposta musicale e lirica proprio sul tema della peste. Band relativamente giovane (metà 2004) attraverso il BM confezionano un album di nove tracce (delle quali la prima e l'ultima intro e outro strumentali) dall'emblematico titolo di '1348' uscito nel 2005 per la Vomitarcanus Prod. Musicalmente l'album attinge alla base principalmente da Mayhem Mortuary Drape e Dissection, ma poi su questo sustrato vengono composte canzoni decisamente originali e mai banali, segno di una certa predisposizione ad un attento lavoro in fase di songwriting. L'amore per le vicende macabre del passato e per la musica medievale e celtica creano un mix assai interessante che viene espresso egregiamente per tutta la durata (58 minuti) dell'album e per questo motivo, a parte le ovvie divergenze musicali, mi sento di accostare gli Speculum Mortis ai belgi Ancient Rites. I tempi non sono mai velocissimi né catacombali ma sanno enfatizzare l'atmosfera del momento a seconda dei casi (prendasi come esempio "San Leonardo Fossamala" e "Livor Mortis"), mentre l'utilizzo (non eccessivo, é bene ricordare) delle tastiere aggiunge profondità e tono alle composizioni. Non è un segreto che '1348' sia un concept album, che parte dall'arrivo della peste a Genova (via mare) dalla Crimea nel 1347 fino alla scomparsa del morbo nel 1350, quindi i testi sono tutti collegati e letti nel loro insieme ci danno una visione storica molto obiettiva di una pagina triste della nostra storia medievale italiana. Estremamente ben confezionato ed interessante.
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