SOULHEALER: Up from the Ashes
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08/01/2019Siamo giunti al quarto capitolo della storia dei finlandesi SoulHealer, vicende che si intrecciano tra il classico heavy metal, la NWOBHM e melodie arrembanti. Il paragone con gli Iron Maiden è scontato, unitamente a qualche lucente lampo di power/epic in stile Hammerfall. La voce sembra invece improntata a tonalità hard rock, unico punto di “rottura” rispetto ai classici stilemi del genere. In questo senso, si potrebbe eccepire come non sia pienamente a suo agio in un contesto così muscolare. Tale considerazione è da vedere però come un aspetto originale e così noi lo abbiamo inteso, se non altro per non ricadere nella definizione di clone in cui troppe volte le bands cascano. I pezzi scivolano via dinamici, grazie soprattutto ad un entusiasmante uso delle due chitarre, sempre attente a dare una costante spinta propulsiva al full-length. Riff arrembanti, assoli taglienti e poi ancora ripartenze più armoniche. La voce graffiante non vi accecherà per potenza,come dicevamo poc’anzi, ma riesce ad essere espressiva. Molte delle trame intessute dai SoulHealer ricalcano percorsi già battuti da altri, ma si ravvisa un entusiasmo di fondo che rende tutto sommato piacevole 'Up from the Ashes'. Considerata che la band è attiva dal 2010, già di per sé una più che buona militanza nella scena, non sappiamo se le cose potranno in futuro cambiare rotta. In fin dei conti gli artisti risultano spontanei, seppur carenti dal punto di vista della personalità, ma auguriamo loro tanta fortuna e uno spunto che li sappia distinguere dal resto della scena. Se sapranno uscire da una vaporosità un po’ inconsistente, ma non per questo becera o bugiarda, potrebbero davvero diventare realtà importante della scena heavy. Complimenti comunque, disco divertente e adrenalinico.
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