SOLEFALD: World Metal. Kosmopolis Sud
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26/02/2015I Solefald possono essere compresi tra quei gruppi del scena norvegese che, piaccia o no, si sono sempre reinventati (a volte anche risultando poco coerenti, o addirittura ridicoli). Stessa ‘sorte’ che è toccata agli Ulver, ad esempio; si tratta di quelle band caleidoscopiche che per lo stesso aspetto possono essere amate o odiate. Del resto i Solefald non hanno mai mancato di stupirci: dal capolavoro di 'Pills Against The Ageless Ills' alla 'Icelandic Odissey Cornelius', e Lars ha sempre fatto quello che ha voluto, e bene, mischiando metal, mitologia, ambient, elettronica e chi più ne ha più ne metta. Certo la linea che separa genialità e ridicolo è spesso sottilissima, ma il dinamico duo ha sempre fatto le cose come si doveva, e questo nuovo ‘Kosmopolis Sud’ non è da meno, dopo una prima parte, Nord, che ovviamente si riferiva alla terra natia. Questo nuovo capitolo di World Metal è ovviamente poliedrico, ricco di chiaroscuri, parti elettroniche che escono dal nulla. Un apparente guazzabuglio che spiazza al primo ascolto e cresce di volta in volta, sempre stupendo l’ascoltatore con dettagli nuovi e entusiasmanti. Un disco che ripaga la pazienza con la magia che solo due artisti di un certo spessore sanno creare. Fidatevi di loro; dopotutto, hanno mai sbagliato qualcosa?
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