MOTLEY CRUE: CARNIVAL OF SINS - LIVE
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12/05/2006Doppio dinamitardo CD dal vivo per una band che si può pacificamente definire l'ultima grande rock 'n roll band del pianeta. L'ultima grande detentrice di quel grado d'artisti etichettabili come "rock star", figura, ahimè, ormai prossima all'estinzione. Un live che conferma quanto già di entusiasmante s'è visto lo scorso anno durante l'indimenticabile esibizione al GOM, e che mostra i quattro scapestrati ancora in corsa in questa sorta di seconda vita dopo una prima traboccante di eccessi di ogni genere, sempre nella misura in cui è inquadrabile la "rock star" per antonomasia. Una seconda vita che non teme nessun trend attuale, lontano anni luce da generi e sottogeneri sia passati, sia coevi, distante da tutta quella paccotiglia di gente che si prende dannatamente sul serio dettandosi i modi e le pose anche per andare al cesso, distante da tristoni depressi in balia di attitudini stilizzate e plastificate. Distanti da tutto, ma cosi vicini, anzi, cosi dentro quel fottutissimo mondo in cui niente è sotto controllo, vivendo alla giornata, seguendo solo le regole imposte dalla registrazione di un disco. E forse nemmeno di questo. Quanto cazzo mancano alla scena odierna band di questo calibro e con questa attitudine. Certo, i quattro oggi non sono quelli di un tempo, gli eccessi pure, dopo che le strabilianti "confessioni" riportate nella recente autobiografia "The Dirt" hanno in qualche modo resettato una esistenza spettinata sotto tutti i punti di vista, ma quanta sfacciataggine e quanta provocazione i Crue si portano ancora dietro sulla carovana che trasporta in giro per il globo il loro strampalato circo, quanta esplosiva voglia di rompere ancora il cazzo al mondo, e soprattutto quanta voglia di fare bordello, intrattenere, spettacolarizzare una esibizione che ogni cazzo moscio di questa terra dovrebbe almeno una volta avere la fortuna di assistere durante la sua misera, ipocrita vita. In questo "Carnival Of Sins" si rocka e si rolla come Budda comanda, classici e controclassici si susseguono a ripetizione sotto l'egida di un suono sporco, quasi una registrazione d'altri tempi, con l'aggiunta di un paio di nuovi brani che lasciano presagire buone nuove anche in vista del prossimo disco in studio. In più, con una forma smagliante dal punto di vista esecutivo, è uscito fuori un live che ha rivitalizzato e fatto smuovere anche il culo mummificato del sottoscritto, a me, vecchio rintronato al quale i live in genere hanno sempre fatto un tantino schifo. E' tempo di "peccare" ancora una volta, il circo è tornato in città. Stasera la mignottona sotto casa che frequenta quella bettola che puzza perennemente di piscio in fondo alla strada non avrà tregua. Devo solo cambiare le batterie al vibratore.
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