SINNER: Santa Muerte
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01/10/2019Potevamo passare in rassegna il diciannovesimo album del mitico singer/bassista teutonico come l'ennesimo buon episodio della sua quasi quarantennale carriera, ma a questo giro dobbiamo rimarcare delle novità, la più eclatante riguarda l'inserimento della nostra Chiara Colleluori che Matt ha deciso di selezionare durante il periodo in cui lei militava negli Eternal Idol. La singer si occupa delle lead vocals nel pezzo di apertura "Shine", tipicamente sinneriano, ma anche in "Lucky 13", nella ballad "Misty Mountain" e nella cover "Death Letter" (in cui il guitar work è affidato a Magnus Karlsson), cavandosela assai bene creando duetti veramente molto interessanti con la voce di Mat nei brani in cui sono appunto presenti le twin vocals. La maggior parte delle tracce mostra un livello compositivo elevato, con un sound settato tra hard ed heavy, ovviamente con le solite fonti ispirative che principalmente risiedono nei Thin Lizzy ("What Went Wrong" soprattutto che vede la partecipazione proprio di Rick Warwick), Accept e Priest. Sicuramente meglio del precedente 'Tequila Suicide' che a volte difettava sul piano dinamico i Sinner stavolta tornano a viaggiare sovente su ritmi sostenuti, e "Last Exit Hell" è forse la più fulgida espressione da questo punto di vista con le asce di Alex Scholpp e dell'amico fraterno Tom Naumann a macinare riff ricchi di groove. L'ottima produzione è l'altro pezzo forte di 'Santa Muerte' capace di rendere godibili tutti i brani, mentre per quanto riguarda il comandante Mat è doveroso fargli i complimenti per aver azzeccato tutte le scelte, prima tra tutte quella di circondarsi di musicisti collaboratori coi fiocchi e una cantante di cui sentiremo parlarne a lungo.
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