SIGNUM REGIS: The Eyes Of Power
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03/11/2010Secondo capitolo della band slovacca capitanata dal tecnicissimo e poliedrico bassista Ronnie König che segue l'omonimo debutto del 2009. Questo 'The Eyes Of Power' è un concept che narra la gesta di due eserciti, quello romano e quello persiano affrontatisi nell'arco temporale di quattrocento anni, dal 224 al 600 a.c. Il debutto mi aveva moderatamente deluso, oltre alla voce di Goran Edman che qui ritroviamo (Malmsteen, John Norum, etc), il mastering era stato affidato a Tommy Hansen che solo per i lavori dei due 'Keeper' degli Helloween è sinonimo di garanzia, ma ciò di cui si sentiva la necessità erano canzoni vere e proprie e non semplici idee abbozzate. Questo nuovo capitolo, invece, sterza su un livello qualitativo eccellente, i brani sono decisamente meglio costruiti, paradossalmente il concept li ha aiutati ad avere una logica continua e questo è un gran bene; gli stessi testi con stralci in latino, cercano di riecheggiare le atmosfere del periodo in cui si svolge l'azione. Certo, non si può urlare al miracolo in campo power: le anime di Helloween, Stratovarious e Malmsteen si risvegliano via via chi susseguono i brani, le parti di basso di König a volte sono esagerate, sembra un Marcel Jacob (rip, ndr) con un po' di classe ed idee in meno, più' vicino però ad un Joey De Maio, insomma. Molto piacevoli all'ascolto i due chitarristi per il gusto e le armonie profuse. Goran non è una sorpresa, bravo, preciso, un attimo fastidioso quando va in falsetto che porta più all'idea dello starnazzo che di un acuto. Forse sarebbe stato più opportuno un cantante più high pitched alla Kiske, Kotipelto o Scheepers: avrebbe sicuramente dato più risalto ai pezzi. Molto interessanti le parti orientaleggianti, spesso riescono appieno a far immaginare l'incedere della cavalleria persiana, oppure la loro sconfitta. Difatti, i brani strumentali presenti copiosi nel progetto e sono a volte sublimi. Insomma, un ottimo lavoro da assaporare tutto d'un fiato, ben costruito e piacevole cosa che fa rima con rarità vista la penuria di buoni prodotti nell'ambito power.
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