SEVENTH WONDER: The Testament
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24/06/2022Sesto album in quasi vent'anni di carriera per i Seventh Wonder, gruppo non troppo avvezzo alla prolificità ma certo attento alla qualità delle uscite discografiche a proprio nome. 'The Testament' sembra rileggere i tratti peculiari degli album che lo hanno preceduto, aggiungendo toni epici e mostrando talvolta i muscoli come, forse, mai fatto prima, ispirato e finanche influenzato dai trascorsi di Kaverik nei Kamelot. A tal proposito "Warriors", prima traccia del disco, si muove su coordinate stilistiche tipiche del complesso di Tampa, con il sempre impeccabile Tommy che gioca un po' a fare il Roy Khan della situazione su un brano che fa uso di un bel riff roccioso e che sfrutta tempi e suoni di batteria più power che prog, il tutto immerso in piacevolissime strutture sinfoniche ad opera del sempre ottimo Soderin. La tipica musica del quintetto svedese esce, invece, prepotente nella seconda traccia di questo platter, "The Light", in cui le melodie tornano ad essere ariose in virtù di un ritornello che spinge su modulazioni meno eroiche, i tempi si fanno a tratti dispari ed il tutto toprna ad essere come lo ricordavamo, per un esito magari più scontato ma altrettanto magniloquente. "I Carry The Blame" continua la tradizione di squisita raffinatezza che è poi marchio di fabbrica della band di Stoccolma, al pari di "Invincible", pezzo finalmente progressive al 100% e nel quale la tecnica dell'ensemble nordico viene sfoggiata in tutto il suo splendore. C'è ancora tempo per picchiare duro con "The Red River", con la componente power-speed che emerge ancora una volta egemonica, cozzando con un atmosfera particolarmente ariosa all'altezza del bel refrain e per la sincopata "Mindkiller", sfolgorante esempio di come si possa intendere un power-prog moderno e ficcante. Tempo di un nulla e ci si ritrova alla fine dei quasi sessanta minuti di questo "Testamento" musicale, utile a ricordare chi siano stati e tuttora sono i Seventh Wonder e quali nuovi scenari ci si possa aspettare per un futuro che parebbe, almeno stando a questo nuovo e attraente lavoro, ancora radioso.
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