SEPULTURA: LIVE IN SAO PAULO
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08/12/2005Dopo una carriera ventennale è giunto il tempo di fotografare il momento dei Sepultura con un live che raccoglie il meglio di tutta la produzione del combo sudamericano in un doppio CD, e che per la prima volta mostra la performance on stage di Derrick Greene. In una ventina di brani si racconta dunque la storia di un gruppo che ha innegabilmente dato una forte scossa al mondo metal, contribuendo a rivoluzionare il genere con album seminali come “Chaos A.D.” e “Roots”. I pezzi scelti, come già accennato, abbracciano l’intera carriera del quartetto brasiliano, anche se sono gli ultimi 10 anni ad esser maggiormente presi in considerazione: si passa quindi dal primitivo thrash/death di “Troops Of Doom” e “Inner Self” alle più recenti “Sepulnation” e “Bullet The Blue Sky”, dove i nostri sono alle prese con un thrashcore contaminato, ma dall’impatto sempre dirompente. È innegabile come molti dei brani presenti in questo “Live In Sao Paulo” risentano dell’interpretazione non sempre all’altezza di Greene, ma sarebbe comunque ingeneroso non riconoscere l’impegno del singer, il quale, fin da quando è entrato nella band, ha sempre cercato con umiltà e dedizione di dare il meglio di sé ricoprendo un ruolo non certo facile. E il vuoto lasciato da Cavalera sarebbe stato difficile da colmare per chiunque. Peccato invece per i suoni poco curati, che non rendono sicuramente onore al blasone dei Sepultura e sono determinanti nello storpiare capolavori come “Arise” e “Roots Bloody Roots”: capisco si tratti di un lavoro alquanto genuino, ma visto che comunque non è un bootleg registrato con un Fisher-Price, la resa sonora avrebbe sicuramente dovuto essere migliore. In definitiva un doppio live che non va oltre la sufficienza e che solo i più integerrimi fan della band potranno ritenere indispensabile.
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