ENGLUND, THORBJORN: INFLUENCES
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25/05/2006Al Luna Park si sente spesso dire “altro giro, altro regalo”: in questo caso si può dire “altro cd, altro guitar hero”. Ebbene sì, perché il nostro Thornbjorn Englund non è altro che uno dei tanti buoni chitarristi che, con il suo album “Influences”, ha deciso di sfidare il gotha del genere. Questo, per il buon Thornbjorn, è il primo disco solista ma non è certo il debut nel mondo musicale visto i vari album realizzati con i Winterlong: quindi non siamo di fronte ad un novellino alle prime armi ma con un artista che ha già esperienza nel mondo musicale. A mio parere l’album non poteva avere titolo migliore di “Influences”: sono proprio i rimandi e le influenze ai grandi delle sei corde (e alla musica classica) l’aspetto più presente in questo disco. Chiariamoci, non si tratta di plagi, ma siamo comunque al cospetto di un lavoro che non aggiunge niente al panorama musicale: tecnicamente il buon Thornbjorn ci sa fare, le lacune sono tutte in fase di songwriting dove l’artista non riesce a tirar fuori nulla di nuovo dal cilindro. Purtroppo, durante le sedici canzoni proposte in quasi quaranta minuti di musica, non ci sono sussulti d’interesse: a posto che avere di fronte un bell’arcobaleno sonoro ci troviamo al cospetto di una serie di toni di grigi, dove non saranno certo il flamenco di “A Flame Of Flamenco” o la musica classica di “W.A.M. Goes Electric” a risollevare l’andamento del disco. Un vero peccato a mio avviso visto che, come precedentemente detto, le potenzialità tecniche ci sono: forse siamo arrivati alla saturazione del genere, visto che di uscite come queste il mercato è pieno; probabilmente bisognerebbe ripartire da altre basi per far sfociare la creatività di questi chitarristi in un modo che soddisfi sia l’artista che l’ascoltatore.
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