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SCAVENGER: WHERE MIND, TECH AND FLESH BECOME AS ONE

data

01/05/2006
66


Genere: Death Metal
Etichetta: Red Room Records
Anno: 2006

Avevo già avuto modo di parlare degli Scavenger qualche tempo fa, in occasione della recensione del demo “Thirsty For Knowledge” e sono felice di ritrovarli ora per il debutto vero e proprio: questo “Where Mind, Tech And Flesh Become As One” è infatti un full lenght album a tutti gli effetti, con i suoi quasi trenta minuti di durata e una minuziosa cura di tutti i particolari, dall’artwork alla produzione. Quello che ci viene proposto dal quartetto bergamasco è un death metal piuttosto moderno e vario, più vicino a sonorità metalcore che ai primi vagiti floridiani del genere: ciò è sintomo anche del mutamento avvenuto in seno alla band, che perdendo un chitarrista per strada, ha comunque trovato il modo per esprimere la propria rabbia, attraverso una nuova via, che comunque ha mantenuto intatta l’esplosività del progetto Scavenger. Dal passato ritroviamo la dirompente “Forensic Awareness”, già presente sul demo menzionato poc’anzi, che si accompagna ai nuovi brani dal sapore più sperimentale e moderno, come la conclusiva “Technolorgy” che mescola frammenti acustici ad accelerazioni più irruente. L’apertura è invece affidata ad “Andy Got Lost” un pezzo che colpisce già dal primo ascolto per via di una struttura articolata, capace di snodarsi attraverso una serie di cambi di tempo davvero ben realizzati, che denotano una certa personalità. Più ancorata al classico death metal la successiva “The Art Of Deception”, con quelle sue linee di chitarra che non possono che richiamare alla mente certi passaggi dei Death. Un plauso anche per “Monster At Heart” e “Return”, mentre risultano essere più dispersivi che altro i due intermezzi strumentali “A Saviour…” e “Mizar”. Dal punto di vista del songwriting e dell’esecuzione è evidente che siamo sulla buona strada.

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