SANCTITY: ROAD TO BLOODSHED
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01/05/2007Cosa succede se si mettono insieme le chitarre di “Ascendancy” dei Trivium, Chuck Billy, i Testament e del buon heavy metal classico riletto in chiave moderna? Succedono i Sanctity, nuovo pargolo di casa Roadrunner che già da un po’ di mesi faceva parlare di sé (certi aficionados sicuramente ricordano di aver visto il loro nome già da un po’ di tempo addosso alle t-shirts di gente tipo Jason Suecof, che ha poi prodotto il qui presente “Road To Bloodshed”, o Corey Beaulieu), aumentando così la curiosità per un quartetto che prometteva bene. E che mantiene le promesse; il loro debut album è un perfetto assalto di metal classico riaggiornato in chiave 2007 che strizza più volte al thrash della Bay Area, anche per merito dell’ugola di Jared, roca e potente come quella del miglior Chuck Billy. Il rifframa di “Road To Bloodshed” è il vero protagonista del platter, ed effettivamente passaggi come quelli che introducono “Beneath The Machine”, “Zeppo” o la title track sono inattaccabili. Energici e con tutte le carte in regola per piacere sia al metaller che al metalcorer, i Sanctity inanellano un filotto di hit da primi della classe, dimostrando di aver imparato a dovere la lezione dei vecchi maestri rendendosi però conto di vivere nell’anno 2007, non 1987. Sarà curioso vederli dal vivo di spalla ad Annihilator e Trivium; ché se le promesse saranno mantenute anche on stage, ci si divertirà.
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