NEON SYNTHESIS: OUR EMPTY ROOMS
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23/06/2006Tornano a farsi sentire i bresciani Neon Synthesis, autori di un ottimo promo cd (recensito anche su queste stesse pagine sempre dal sottoscritto) un paio di anni fa e che giungono ora al primo passo discografico sulla lunga distanza, totalmente autoprodotto. Le coordinate musicali all’interno delle quali si muovono i quattro ragazzi sono sostanzialmente immutate; un metal moderno, futuristico, ricco di sonorità elettroniche e squisitamente ebm che si fondono alla perfezione con l’anima più metallica della band, che richiama spesso e volentieri numi tutelari come The Kovenant. A differenza della band di Lex Icon, i Neon Synthesis lasciano trasparire con più prepotenza tutto il loro amore per i suoni electro, caratteristica evidente fin dalla buona opener “Future Plague”; l’ottima e versatile prova vocale di Johnny Thyper rende il mix ancora più intrigante (con testi basati sulle opere di T.S. Eliot… finalmente un concept lirico originale e di spessore) facendo spiccare il volo a brani già di per sé impeccabili come “Solitude And Fear” che è anche il mio favorito del lotto, favoloso lavoro di synth, la depechemodiana “Stolen By The Wind”, “Awakening” e “Astral Coil”, anche se c’è da dire che è davvero difficile trovare punti deboli nei tasselli che formano il platter. Tirando le somme e contestualizzando, non si può certo dire che l’Italia sia messa male in quanto a realtà electro metal. A gente come Dope Stars Inc. ed Ensoph (tra gli altri) si accodano di diritto anche Neon Synthesis, che riescono là dove gli ultimi The Kovenant e gli imbarazzanti Deathstars hanno fallito. E’ giunta l’ora per le label di capire che l’orizzonte del futuro si può vedere anche da un paese tra gli ultimi posti nel grado di modernizzazione come l’Italia.
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