RUNNING WILD: RESILIENT
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14/10/2013Certo non andiamo a cercare nelle uscite dei Running Wild lo spunto creativo, oppure la variazione stilistica capaci di farci strabuzzare gli occhi. E di fatti la band non ci sorprende in tal senso. Ma duole dirlo, il buon Rolf non ci sorprende neanche in fatto di qualità nella sua ormai stagnante vena compositiva. Questo 'Resilient' fa a pugni con il passato, e prova ancora una volta a dare una rinfrescata alla proposta della band tedesca con le consuete sferzate hardrockeggianti, ma ormai il mestiere la fa da padrone, e pare davvero non se ne venga più a capo. L'ottima produzione non riesce a grattare via la ruggine da brani perlopiù sterili che spaziano tra il nulla ed il già strasentito. Tranne in rare eccezioni come la conclusiva "Bloody Island", momento in cui Rolf pare ricordare come si compone una canzone carica di pathos ed altamente ispirata. Anche l'inizio non dispiace con la coppia composta da "Soldier Of Fortune" e la seguente title track, ma onestamente siamo lontani dai Running Wild che hanno contribuito a fare la storia del metal europeo. Certo l'album rappresenta un passo in avanti rispetto al precedente 'Shadowmaker', nonchè un gran disco rispetto agli ultimi episodi prima dello split del 2005, però crediamo che 'sti vecchi lupi di mare abbiano già navigato abbastanza, e pare proprio non riescano ad andare oltre quanto già esplorato. Non spingersi chissà dove, ma se Rolf proponesse la stessa sostanza e la rinnovata passione che contraddistingue da anni la carriera, esempio, dei Saxon, avremmo di sicuro apprezzato molto di più questo 'Resilient'.
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