INSEPULTO: MORBID SPAWN OF RESURRECTION

Con tanto di falce nel logo-monicker e copertina satanica, i costaricani Insepulto (e daje co 'sti riferimenti alle prime band estreme sudamericane) si presentano con un album che poteva essere uscito tranquillamente nell'89. Ora nessuno vuole biasimarli perché fanno roba già sentita, è il trend odierno frutto di un'esplosiva combinazione di mancanza di idee e il web che permette agli adolescenti di essere fan delle band che ascoltavano i loro genitori. E questi tizi ce la mettono tutta per riprodurre il sound dei maestri Bolt Thrower, Gorefest ("Misanthropic", "Misfortune At The Abode Of Sorrow "), citando quasi al plagio i Deicide in "Carnal". Insomma, c'è tutto quello che c'è da aspettarsi, i tempi lenti del primo death, gli assoli privi di senso e i tre power-chords in croce d'ordinanza. Senza quelle sincere distorsioni analogiche, per giunta. Se ne può fare a meno.