RICHARD VON SABETH: King Of Nothing
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28/05/2018L’esordio solista di Riccardo Sabetti, in arte Richard Von Sabeth, è un ritorno verso le origini della band madre (Spiral 69), a quei giorni pieni di lacrime e disperazione, di buchi nell’anima martoriata, di collaborazioni con gli Spiritual Front (con cui condivide batterista e chitarrista che utilizza per i live), di cui “The Taste” ne ricorda le sonorità, e Nine Inch Nails (da sempre sua musa ispiratrice). In questa veste le tracce hanno un respiro più orchestrale - “Kiss Your Darkness” - rispetto agli ultimi lavori della band di cui è leader; archi e violini sono spesso preminenti, delicate suite di piano come in “Petrichor” creano ballate di disincantato sarcasmo e disillusione: "King Of Nothing", “Death Motel” (your god believes in you but will you die for him, there’s a hole in your soul, your life is a lie,), “Funeral Party” (your love is my funeral), e soprattutto di amarezza di fronte al fatto che le persone non cambieranno mai - “Fall”. Un album di song laceranti, decadenti e suadenti, come sua consuetudine, con qualche spruzzatina di pop/wave anni '80 - "Agony", l’irruenza del rock - “Dance With Ghosts” - ed un songwriting che ricorda in generale i lavori degli anni '60 per l'utilizzo barocco di diversi strumenti: “The Fall”. Lavoro che non deluderà chi ne conosce e apprezza le qualità artistiche.
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