RHYME: fi(R)st
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23/02/2011'Fi(r)st' racchiude più o meno tutto quanto prodotto negli States a partire dagli anni '80/'90 ed a seguire in ambito hard/alternative. Non poteva essere altrimenti dato il background del vocalist Gabriele Gozzi, formatosi artisticamente proprio da quelle parti. I Rhyme, quindi, sono alle prese con un hard rock a tratti melodico e bonjoviano ("Lovers"), in altri momenti più moderno e ruvido, ma pur sempre dall'assimilazione immediata. A tal proposito non mancano rimandi a band quali Alter Bridge ("Hiding From The Dark", "Emotions"), anche se in maniera meno dominante. Questo perchè, stilisticamente, la voce di Gabriele si alimenta delle tonalità che spopolavano oltre due decadi fa, tant'è che la sua ugola non sfigurerebbe dietro al microfono di una qualunque band class metal/hard-glam del periodo. Quindi i brani non possono non gravitare attorno alla sua impostazione calda, veletamente stridula, ma potente e decisa. Sul piano qualitativo, invece, 'Fi(r)st' non viaggia alla stessa velocità di quanto evidenziato sopra. Le tracce risentono ancora del peso dell'ispirazione, in più di un'occasione quasi un omaggio, anche se onesto e senz'altra pretesa. Non manca, però, qualche piacevole sorpresa: "Keep On Foolin" pare scritta da Jerry Cantrell e da Don Dokken, unico esempio del disco in cui si incrociano e convivono due modi differenti di intendere il rock pesante. Strada che i Rhyme dovrebbero seguire ed eventualmente perfezionare se non vogliono perdere quel treno che li condurrebbe fuori dal marasma della scena in cui si calano.
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