REVEREND BACKFLASH: Who’s the man?!
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29/01/2011Quattro truci ragazzi viennesi danno vita a questa band che rientra nell'universo sleaze del recente passato, quindi seguono le orme di Backyard Babies, Hellacopters e Buckcherry per intenderci. Cercano di districarsi dalla massa attingendo un po' di attitudine ed intenzioni musicali dalla Los Angeles fine anni '80, mischiando le sonorità odierne e avvicinandosi su ciò che va di moda. In pratica un concetto che utilizzano tutte le band di questo genere, e questi Reverend non ne sono immuni; in pratica, oltre a non apportare alcun valore aggiunto al settore, non hanno in essere un repertorio abbastanza buono da poter rivaleggiare con i loro colleghi più affermati. Certo, sono bravi, suonano bene ed i brani sono ben costruiti, solo che non lasciano assolutamente nulla all'ascoltatore. La produzione è quasi ineccepibile ad eccezione dei suoni di batteria che mancano in toto di medi e bassi segando così, piano piano, il timpano dell'ascoltatore. Ovvio che non è tutto da buttare, "Hit It Home" e "Say Hello" sono buoni pezzi e, un gradino sopra le altre "Hard To Put The Thumb On It", non abbastanza però per districare questa band dalla moltitudine di cloni di cui il genere è oggi giorno saturo.
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