ARCHANGEL: La Vogue Noir
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24/07/2009Dopo dieci anni di pausa torna la band veneta, con una formazione rinnovata, che vede l’unico membro originario Archangel, dietro al microfono, accompagnato alla batteria dal suo già compagno d’avventura ai tempi di 'I.N.R.I.', Wewo. Alla chitarra troviamo Blackie, già membro degli Scarecrown e qui chitarrista in formissima, sempre pronto a regalarci riff validi e strutture solide ed efficaci. Come il loro myspace ci suggerisce giustamente, la loro proposta si avvicina ad un sempre curioso ibrido di metal, gothic e alternative, a cui però la band aggiunge tanti spunti personali riscontrabili nella prova del cantante (sperimentale, carismatica, versatile) e da una sezione ritmica rocciosa, elemento importante per un genere come questo. Gli Archangel di oggi hanno un sound più limato, e per questo più tagliente e diretto, ma che non dimentica mai ciò che è stato fatto il passato: nessuna opera di snaturalizzazione del sound, quindi. Brani come "Love Us", la opener o "Drink Me", colpiscono per il loro ritmo cadenzato e la cura degli arrangiamenti: non sono da meno per quest’ultima caratteristica la thrasheggiante e tiratissima "Bite The Apple", o "Like A Vampire", un po’ la summa de l’Archangel-pensiero. Strizza lievemente l’occhio all'ebm, s’incastra perfettamente con la rabbia sprigionata dal vocalist ma soprattutto dal vero intento della band ovvero creare una giusta atmosfera per "vampiri moderni", come recita l’intro. Un disco godibile, accessibile a tutti, a chi è aperto mentalmente soprattutto e ha bisogno di sonorità fresche e dirette, senza fronzoli.
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