RETURN: RETURN
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24/06/2005In tempi di reunion più o meno sospette, moltiplicatesi ultimamente anche nel campo del rock melodico e via dicendo, anche i norvegesi Return non fanno di certo eccezione, affrontando il loro come-back discografico dopo oltre dieci anni di silenzio. Il frutto di tale operazione è questo nuovissimo album autointitolato ("Return", appunto), uscito nell'anno in corso per la teutonica MTM Music. Il genere proposto è un rock melodico di pura estrazione scandinava, influenzato ovviamente dalle tantissime proposte del nord europa, come, tanto per dirne una, quella dei freschi esordienti Heartbreak Radio. Se la produzione del disco in sé si mantiene comunque su livelli qualitativi più che accettabili, è invece il lato puramente compositivo che mostra qualche evidente caduta di tono in alcune tracce dell'album, ed in particolare per quelle poste in calce alla tracklist scelta. In più, tra le altre cose, va segnalato il triste indirizzo politico della song "Mr. President", cosa che il sottoscritto, indipendentemente dal fatto di essere schierato in una posizione ad esso favorevole o contraria, non ha mai accettato a prori. Chi vi scrive, infatti, reputa la musica svago, sensazioni e coinvolgimento emotivo, e non uno standino di propaganda politica, così come un ulteriore TG strumentalizzato di cui il nostro suolo è indubbiamente saturo. Tralasciando tali argomentazioni e ritornando invece sul valore intrinseco del cd in sé, posso affermare che ci troviamo di fronte ad un'uscita positiva e ben suonata, ma comunque non indenne da alcune cadute di tono, le quali finiscorno per livellarne, purtroppo, il comunque positivo risultato finale. Come si direbbe a scuola, promosso ma con un paio di debiti.
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