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REGARDLESS OF ME: PLEASURES AND FEAR

data

04/06/2011
70


Genere: Extreme Progressive/Gothic
Etichetta: Unexploded Records Sweden
Distro:
Anno: 2011

Secondo album per i nostrani Regardless Of Me, band dedita a un sound che mischia una serie di influenze eterogenee in un unico blend tecnicissimo, melodico e violento allo stesso tempo, sperimentale e catchy. Dopo lo sbigottimento iniziale post impatto con l'artwork da Buddha Bar con tanto di simboli massonici, superiamo l'intro e si parte con l'ottima "Until I Die", dove sentiamo la band percorrere l'arcinoto territorio beauty and the Beast, ossia l'accostamento voce femminile-growl. Le soluzioni sono semplici, ma non semplicistiche: i riff sono spaventosamente tecnici, il contro-tempo ritmico la fa da padrone e ascoltare gli slap del basso accostati alle linee di chitarra e tastiera è un toccasana per il cuore e le orecchie di chiunque ami la buona musica. Poi la suite "From A Darkened Sky": lunga traccia che si evolve subito in un mostruoso labirinto di controtempi, fraseggi articolati, momenti fusion a là Aghora, e duetti spettacolari tra chitarra e tastiera perfettamente armonizzati e complementari pur viaggiando su tempi diversissimi. Si sentono tutte le influenze Dream Theater e Symphony X, soprattutto nelle parti di chitarra. L'unica cosa che si fa fatica ad ascoltare sono le due voci, purtroppo prive di quella personalità che richiederebbero gli arrangiamenti. Di fatti, la semplicistica e ripetitiva "The Way You Are" fatica a lasciarsi ascoltare, per non parlare della tediosa "Never Lose Myself", mentre con gli spasmi di "Dispositions" il livello si assesta. Poi la cover: la bella "Frozen", di Madonna, che per quanto inferiore all'originale resta un tentativo decente. Poi chiusura spettacolare con la devastante "My Bitter End", altro capolavoro di tecnica e riffing, con fraseggi e arrangiamenti di primissimo ordine. Produzione eccezionale, anche se un tantino strabordante in alcuni passaggi, magari curare meglio il suono della tastiera e del basso in determinati frangenti non avrebbe fatto male. Se non fosse per le scialbe linee vocali e alcune soluzioni troppo approssimative (non scriviamo "troppo vicine agli Evanescence" perchè siamo gente seria, ndr), questo sarebbe uno dei dischi dell'anno. In ogni caso una buona band da tenere sott'occhio.

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