RAVENSIRE: The Cycle Never Ends
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20/02/2016Dopo due anni dal precedente 'We March Forward', debutto su lunga durata, tornano più che mai agguerriti i portoghesi Ravensire con il loro epic metal barbarico, dai tratti piuttosto ruvidi, senza tanti fronzoli e con una produzione dal sound assai sporco, all'antica, ma comunque adeguata agli standard del genere come del resto evidenziato anche dall'artwork minimale. Le idee non mancano, segno del buon livello di ispirazione che Zé RockHard e Nuno Mordred con le loro furenti chitarre mettono in mostra sia nei passaggi più rivolti al doom anni '80 come “Procession Of The Dead”, dalle magnifiche atmosfere orrorifiche che rievocano act come gli ormai dimenticati Cirith Ungol (giusto per citare l'esempio più lampante), sia quando si scatenano le sanguinose battaglie, e in quest'ottica tracce come "Crosshaven" e in modo particolare “Trapped in Dreams” dal riffing veloce e dal solismo di chiara estrazione maideniana ci lasciano appagati, così come nel mini-concept finale "White Pillars Trilogy" dalle liriche riguardanti la storia della città di Sintra nel periodo che va dall'Impero Romano a quello colombiano. Complessivamente stiamo parlando di un prodotto ben realizzato, non particolarmente originale, nè raffinato, sicuramente ricco di forza e di genuinità; la parte musicale è da promuovere senza alcuna riserva, purtoppo la voce del cantante, grezza e roca, inespressiva nel suo incedere monocorde ha il nefasto effetto di mortificare i chorus che in un cd di epic dovrebbero sprigionare tutt'altra enfasi; se non viene posta un'adeguata contromisura (che sia la sostituzione del vocalist Rick Thor oppure un maggior impegno da parte sua nel migliorarsi) continueremo sempre a parlare di un combo che viaggia con il freno a mano tirato.
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