ram: lightbringer
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08/06/2009Seconda fatica discografica per gli svedesi Ram, band fondata nel 1999 dal chitarrista Harry Granroth e capitanata da Morgan Pettersson; i nostri paladini, dopo essere stati letteralmente folgorati da gruppi come Judas Priest, Iron Maiden e Mercyful Fate, hanno deciso di dare nuovamente splendore all’heavy metal tempestando il proprio sound di ritmi molto potenti, ma al tempo stesso orecchiabili e mai scontati. Tutti i defender amanti della musica metal allo stato puro, intensa e senza fronzoli e che, in particolare, se ne sbattono altamente dei trend e delle mode, troveranno pane per i propri denti ascoltando le dieci tracce che compongono questo piccolo gioiello di rara potenza in cui è impossibile trovare dei momenti cosiddetti “di stanca” in quanto, sin dalle prime note dell’intro "Crushing The Dwarf Of Ignorance", sino all’ultima traccia "Prelude To Death", è un continuo alternarsi di potenza e melodia, egregiamente condotta dalla fenomenale sezione ritmica affidata a quella macchina da guerra dietro le pelli che risponde al nome di Morgan Pettersson, magistralmente coadiuvato dalle asce del gruppo Granroth e Johansson, e dalla strepitosa prova vocale di Oscar Carlquist. Questo album, infatti, è il risultato di un’estenuante ed intensa gavetta live a cui la band si è sottoposta dopo aver pubblicato l’EP 'Sudden Impact' ed il debutto 'Forced Entry' e che le ha fruttato il contratto con l’etichetta tedesca AFM Records, e che ha nuovamente convinto la band a blindarsi letteralmente in studio per dare vita a questo grandissimo disco prodotto in maniera a dir poco maniacale, grazie anche al titanico lavoro svolto da Johan Reivén. Come luogo di mixggio la band ha scelto la propria città natale: ed infatti l’album ha visto la luce nello Studio Bongo di Gotenburg, mentre la masterizzazione è avvenuta sotto l’acuta ed attenta supervisione di Dragan Tanaskovic presso lo Studio Bohus Mastering. Una citazione particolare merita il brano "Awakening The Chimaera", in cui i nostri paladini sono stati affiancati da E, il cantante dei black metallers svedesi Watain. Non penso che ci sia altro da aggiungere, dato che la musica basta e avanza a dare giustizia al lavoro svolto dai nostri quattro cavalieri dell’apocalisse. Lasciamoci quindi rammizzare dal "Portatore di luce".
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