RADIOACTIVE: TAKEN
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14/11/2005Era uno dei cd più attesi dell'anno, annunciato già da mesi con il supporto nella line-up di una serie di stellari guests della scena AOR/roc melodica. Ora finalmente è disponibile, e alla luce del proprio contenuto, c'è da dire che la fremente attesa che ne ha accompagnato il rilascio era più che giustificata. L'album di cui sto parlando è ovviamente il nuovo capitolo in studio dei Radioactive, studio-project del rinomatissimo e sempre indaffarato mastermind Tommy Denander, arrivato con la propria creatura a timbrare il cartellino della terza release sul mercato. Tantissimi ospiti di primo grado dicevamo (per la lista completa e per farvi brillare gli occhi vi rimando a dare una scorsa al dettaglio della line-up), tutti guidati dal grande Tommy per dar vita ad una delle più belle uscite nel campo AOR degli ultimi anni, capace di superare senza mezzi termini il già elevato contenuto qualitativo dei due precedenti lavori. "Taken", questo il titolo scelto per il platter, è composto da tredici tracce di finissimo palato musicale, tutte impreziosite ed innalzate a grandissimo livello grazie alle superlative prove tecnico/artistiche di tutti i rinomati nomi coinvolti (incluso il compianto Jeff Porcaro prima della sua prematura scomparsa), il tutto prodotto e magistralmente amalgamato grazie al sempre attento ed oculato operato di Denander stesso. Suadenti melodie, cori d'impatto, songwriting di alta scuola ed eccezionali parti strumentali sono tutti gli elementi che troverete in ognuno dei brani presentati, i quali già ad un primo ascolto sanno entusiasmare e catturare senza bisogno di successive riflessioni. Anche volendo risulta difficile estrapolare i nomi dei pezzi migliori del lotto, tutti talmente ruffiani e ammaglianti nella loro capacità di intrattenimento, tutti costruiti ad arte come nella migliore tradizione del rock melodico, tutti dannatamente capaci di insinuarsi negli angoli più remoti della mente per non abbandonarla più, se non dopo giorni e giorni a venire. E a questo punto capirete che avere un dischetto del genere significa solo dimostrare ancora un minimo di sanità mentale, perché trascurarlo è indubbiamente sintomo della follia più acuta. Un vero e proprio esempio per tutte le nuove leve del genere, cui si perdona anche il grossolano errore di masterizzazione delle tracce che non coincide con la tracklist segnalata.
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