POWERFUL: WELCOME TO THE SLAUGHTERHOUSE
data
11/10/2007Il debut dei nostrani Powerful si presenta come un disco particolarmente controverso, un mix di luci ed ombre tale per cui, alla fine dell'ascolto, la sensazione residua lascia alquanto sconcertati. Da un lato si scopre una band dalle indubbie qualità, dall'altro lasciano perplessi alcune scelte compositive, prima tra tutte quella che riguarda le vocal lines. Queste infatti tendono ad essere alquanto pesanti da ascoltare, soprattutto per i molti passaggi acuti gestiti al limite del falsetto, quasi a voler miscelare un Heavy classico con un Epic estremista: il risultato è un disco sicuramente non per tutti, ben lontano da una fruibilità semplice ed immediata. Alcuni passaggi particolarmente Halfordiani, poi, lasciano proprio l'amaro in bocca, vista l'ovvia difficoltà del confronto ed il conseguente risultato non proprio sconvolgente. Disco potente lo è di sicuro, e gli amanti del Metal classico lo gradiranno quanto meno per quanto riguarda la struttura dei pezzi e la pesantezza delle sonorità; ciononostante, non ci si allontana a sufficienza da una scolasticità che gioca sulla sicurezza del noto, sacrificando le potenzialità personali di innovazione dei singoli componenti e della band nell'insieme. In altre parole, il succo è una miscela di Judas Priest, Helloween, Motörhead e qualche spruzzatina di Thrash teutonico, in pratica quello che propongono sin troppi gruppi di Heavy contemporaneo: nè Thrash, nè Speed, nè Classic, nè Power... una serena via di mezzo e nulla più. In un panorama di mediocrità, i Powerful si accontentano purtroppo di raggiungere un porto sicuro, rinunciando alla navigazione in acque nuove e sconosciute sì, pericolose anche, ma sicuramente alla loro portata. La sufficienza la meritano tutta, ma come spesso dicono i professori "non si applicano abbastanza. Si accontentano di vivacchiare." Peccato.
Commenti