PERSUADER: Necromancy
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16/12/2020Ritornano dopo il buonissimo 'The Fiction Maze' gli scandinavi Persuader, power metal band in cui vengono evidenziate influenze thrashy un po' sulla falsariga dei primi Blind Guardian (oggi sempre più lontani dalle loro origini). Come sappiamo, la band è sul mercato discografico da circa venti anni, proponendo sempre prodotti dal livello qualitativo molto soddisfacente, con punte decisamente elevate in 'Evolution Purgatory' datato 2004. 'Necromancy', il loro quinto atto, segna l'esordio con la nostrana Frontiers e registra un cambio di formazione con l'ingresso di Fredrik Mannberg, già con i Nocturnal Rites. L'apporto del nuovo chitarrista è evidente, in particolare nel taglio assai più aggressivo del sound, e la prima traccia "The Curse Unbound" è davvero arrembante con la voce di Jens Carlsson come al solito ricalca molto la timbrica di Hansi Kursch con un po' di grazia in meno compensata da una grinta davvero notevole. Sono sette i brani presenti nell'album, che si mostra compatto, privo di particolari cali qualitativi e che mantiene inalterato il tasso di epicità con ottime trame soliste in "Gateways" e nella conclusiva "The Infernal Fires", stilisticamente perfetta e dagli arrangiamenti davvero squisiti. Qua e là si percepiscono linee vocali in growl che direzionano i brani verso il melodic death, per un disco decisamente aggressivo ma che è in grado di mantenere un buon indirizzo melodico. Per gli amanti del genere 'Necromancy' è un appuntamento da non perdere.
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