PERSEUS: The Mystic Hands Of Fate
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08/10/2014Dalle ceneri dei prog metallers Hastings e dei Defenders Of The Faith (neanche a dirlo) cover band dei Judas Priest è venuto fuori nel 2011 in quel di Brindisi questo combo dedito ad un power metal di matrice classica, anche troppo orecchiabile in alcuni frangenti, dove le citazioni di capisaldi come gli stessi Priest, Iron Maiden e Manowar nei passaggi dal carattere più epico si sprecano. Evidentemente i Perseus, guidati in sede di produzione (a dire il vero un po' sporca ma ciò non deve rappresentare un difetto) dalla mano di Tommy Talamanca dei Sadist, devono ancora affrontare il processo di crescita che speriamo li possa portare in futuro a risultati di maggior consistenza rispetto a quelli finora raggiunti. Le idee tutto sommato non mancano ma devono essere sviluppate in maniera più appropriata altrimenti il rischio è quello di trovarsi di fronte a brani sì ben modulati, ben eseguiti e carichi di energia, ma incapaci di differenziarsi da quelli prodotti dalla pletora di mestieranti che non portano alcuna miglioria alla scena heavy o power che sia. Altro elemento che non giova a favore dei salentini è l'utilizzo dei registri alti del vocalist Antonio Abate che francamente troviamo forzati, un limite che emerge in maniera pressochè costante fino a rendere fastidioso l'ascolto di un brano come "Dark Side O'Mine" in cui sembra voler emulare nel refrain un certo David DeFeis con conseguenti esiti infausti. Non tutto comunque è da buttare: "Icaurs Creed" e "The Tears Of Saturnus", pur con i limiti sopra evidenziati lasciano il segno mentre la ballad "I'll Be Alone" nella sua semplicità mostra finalmente una più che valida interpretazione vocale e un certo trasporto emozionale.
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