PATTERN-SEEKING ANIMALS: Prehensive Tales

I Pattern-Seeking Animals si sono formati da una costola degli Spock's Beard, essendo stati fondati da John Boegehold, collaboratore e co-autore della band americana (come si ricorderà, ad esempio, ritroviamo la sua firma nella maggior parte delle tracce di "The Oblivion Particle" e in un paio di brani nell'ultimo "Noise Floor"), insieme a Ted Leonard e Dave Meros (rispettivamente cantante e bassista della band di Alan Morse), nonchè al loro ex batterista Jimmy Keegan. Approfittando di un po' di pausa degli Spock's Beard, esce dunque il secondo album di questa nuova band in due anni, intitolato 'Prehensive Tales'". Lo stile dei Pattern-Seeking Animals è chiaramente molto vicino al gruppo di riferimento, e punta su un rock progressivo caratterizzato da trame complesse, con brani mediamente di lunga durata, nonchè con una certa ricercatezza per timbri strumentali molto vari tanto da prevedere, tra gli altri, inserti di archi, mandolini e vari strumenti a fiato (flauti, trombe, tromboni, sax, ecc.). L'album, composto da sei tracce, può essere distinto grosso modo in tre sezioni: nella prima ci sono due brani di prog rock dalle tinte settantiane, con forti influenze degli Yes; le tracce centrali, invece, sono più brevi e tendenzialmente un po' più dirette, con una maggiore attenzione per le melodie; gli ultimi due brani, infine, sono decisamente più lunghi e articolati. In particolare, "Lifeboat" è una lunga suite di oltre diciassette minuti di durata, suddivisa in cinque parti, nella quale la band si cimenta nel creare diverse atmosfere e suggestioni, tra passaggi più introspettivi e altri più maestosi, fino ad arrivare allo splendido finale. Ancora più bella è però la traccia conclusiva, "Soon But Not Today", un brano davvero vario e cangiante: un'autentica perla che spazia tra diversi temi e intermezzi, tra inserti reggae e maestose fanfare. In conclusione, per chi ama il genere 'Prehensile Tales' offre sicuramente diversi episodi pregevoli e merita la giusta attenzione.