OVERKILL: Under The Influence
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01/09/2019Se per Anthrax, Slayer e Metallica la terza release (‘Among The Living’, ‘Reign In Blood’ e ‘Master Of Puppets’) ha rappresentato un momento focale, per le rispettive carriere, così non è stato per gli Overkill di ‘Under The Influence’. Il motivo sarebbe, probabilmente, da imputare ai suoni imposti da Alex Perialas uno dei nomi di spicco durante la golden era dek thrash metal americano (Metallica, Nuclear Assault, Testament, Flotsam & Jetsam, Exciter, Raven, Vio-lence, S.O.D., M.O.D. ecc.), ma anche per le scelte stilistiche, forse un po' troppo a avanguardistiche per il periodo. L’allora quartetto newyorkese riversò svariate delle proprie influenze musicali per la stesura di ‘Under The Influence’, apportando al thrash metal evoluto dallo speed metal primordiale anche sonorità punk/hc molto care a Verni (il bassista vanta un passato punk quando militava nei Lubricunts insieme al precedente batterista Rat Skates). La veemenza, a tratti spasmodica, alternata a soluzioni ritmiche complesse ed articolate non furono comprese a suo tempo, ma ‘Under The Influence’ è un album assolutamente da rivalutare soprattutto nella versione della Rock Candy (remastered e reloaded), con i suoni ben calibrati ed una potenza di fuoco impressionante. La scrittura ed il lavoro ritmico di Bobby Gustafson, distribuito su tutta la release, è a dir poco impressionante, sfociata in tracce come "Mad Gone World", "Brainfade" e "Drunken Wisdom" che appartengono alla storia del thrash metal mondiale.
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