DRAGONIA: BLOOD, WILL AND SOUL
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03/01/2010Alcuni anni fa ho avuto modo di incontrare Massimo Menichetti, in arte "Dragozona": era fuori da un festival e, a differenza di tutti quelli che cercavano di vendere una copia del loro demo, lui lo regalava. Conobbi così i Dragonia, band fiorentina "nata" dalla tradizione classica così fortemente radicata nelle terre toscane (basti pensare agli storici Sabotage) ma dedita ad una ricerca di ibridazione sonora tra generi ben distinti, che spaziano dal Thrash al Death condendoli sapientemente con una buona, ma non eccessiva, dose di Prog. Ad alcuni anni di distanza, Dragozona porta ancora avanti il suo pensiero, che non coinvolge solo la sua band ma l'intero panorama Heavy Metal nazionale, tramite iniziative come le compilation "Invasione Totale", che sono arrivate quest'anno, sempre con la formula dell'autosovvenzione e della distribuzione gratuita, a varcare le Alpi. Questo per spiegare il personaggio. A questo punto, mi trovo finalmente in mano un full lenght dei Dragonia. Autoprodotto e gratuitamente distribuito, scaricabile tra l'altro dal sito della band. Un suicidio economico, forse, ma una grande dimostrazione di passione e coerenza. Musicalmente il combo fiorentino non porta grandissime innovazioni, ma presenta un lavoro sicuramente degno di nota: una struttura Classic con intarsiature Prog, assoli e riff Thrash e Death, ed una cornice Epic spaventosamente efficace sono la ricetta della band, ed il piatto che ne risulta è estremamente gustoso. Pezzi coinvolgenti, ricchi di variazioni ma comunque orecchiabili, con giri immediati che si insinuano nella testa dell'ascoltatore e ci rimangono, chorus da live act sfrenato ed assoli da pogo furibondo. Il disco dei Dragonia è un lavoro multiforme, ricco di sfaccettature eppure compatto. Non tutti i pezzi raggiungono lo stesso livello di coinvolgimento, è vero, ma brani come l'opener 'My Blood' o la violenta ' Gods Wish You To Die', la complessa e trascinante 'Crying Hero (Winds Of Madness)', la truculenta 'Ti Ucciderò' lasciano il segno, e giustificano ampiamente l'interesse per la band. Ottima tecnica, elevate capacità compositive, fantasia nel mescolare influenze diverse che spaziano dai Judas Priest ai Manowar, dai Dream Theater ai Megadeth, sono un biglietto da visita di tutto rispetto per il quartetto. Ed a questo punto poco importa se la produzione non è eccellente, se il growl di Marco Menichetti non è profondissimo, se in alcuni passaggi il pathos tende a scendere: "Blood, Will And Soul" sono due anni di "sangue, volontà ed anima", passione pura, voglia di crederci. Sono un'autoproduzione (casalinga, per altro) di livello spaventosamente elevato, e sono da consigliarsi a qualunque headbanger che voglia far girare la testa con rabbia e sentimento.
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