OVERKILL: FEEL THE FIRE
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14/05/2006Thrash primitivo e travolgente: questo in estrema sintesi il primo lavoro degli Overkill, quartetto di New York che da oltre vent’anni sta contribuendo a tener alto il nome del suddetto sottogenere del metal. “Feel The Fire” segna infatti il debutto (dopo un primo EP) di una delle formazioni più longeve e apprezzate della scena, che qui offre subito un concentrato di pezzi in grado di stordire senza pietà l’ascoltatore. È una proposta senza compromessi quella degli Overkill, che non sembra volersi dare alcun contegno, come appare evidente anche dalle lyrics, sempre irriverenti: tra tutti i testi, quello più esplicativo è forse quello di “Sonic Reducer” che comincia con un emblematico “I don't need anyone. Don't need no Mom and Dad. Don't need no good advice. Don't need no human race!”. Brani epocali come “Rotten To The Core” e “Hammerhead”, con quella loro sfrontatezza e con quei suoni ruvidi e letali, hanno contribuito non poco a fomentare la nascente scena thrash, candidando D.D., Blitz, Gustafson e Skates ad un ruolo di primo piano all’interno del movimento statunitense. E anche se in seguito sono stati altri, comunque con merito, ad essere identificati come simboli del thrash metal (Metallica, Megadeth, Stayer e Anthrax), i nostri hanno sempre tirato dritto per la loro strada, sbattendosene di tutto e di tutti, sfoderando un carattere che li ha visti superare indenni lustri e trend passeggeri. E non dimentichiamo che in “Feel The Fire” troviamo anche “Overkill” (il primo atto e il più riuscito di una mini saga), la tellurica “Raise The Dead”, e la monumentale title track, canzone che per pathos ed epicità è seconda solo a “In Union We Stand” del successivo “Taking Over”. Insomma, un disco che ha lasciato un segno indelebile nella storia del metal e nel cuore di ogni thrasher degno di tale nome.
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