OSUKARU: Salvation
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06/02/2012Dopo due EP splendidi a livello musicale, ma deboli come produzione e cantato, la band svedese arriva al primo full-lenght dove si nota subito che la produzione e' finalmente migliorata, più cristallina ed incisiva, dove la proposta sposa il classico hard rock melodico scandinavo e dove l'incognita se questo gruppo sia veramente pronto per il grande salto viene fugata. Partiamo subito dal nuovo cantante che è una sorta di emulo di Ted Poley con tuttavia alcuni difetti propri del biondo singer statunitense sui toni alti: quando sale, insomma, appare spesso non perfettamente in nota, e in questo genere non è di certo un bene. Un grandissimo peccato perché il disco in sè é splendido, la mente nonché axeman Oz compone e suona in maniera impeccabile, i pezzi sono tutti costruiti egregiamente. Abbiamo una eccelsa proposta quasi west coast in "Change Of Heart" con tanto di assolo di sax, un'ottima ballad come "Till The End Of Time", molto Valentine meets Danger Danger, oppure pezzi più tirati quali "Tear It Down" e "Promise Land", in cui sembra quasi che si sia verificata una sterzata verso qualcosa di più pesante rispetto ai primi due lavori. Ombre dei Tyketto ed ancora dei Danger Danger sono ancora più presenti di prima. Chiude la versione ballad di "Tell Me You Stay" tratta dal primo EP, differente, ma non per questo brutta, anche se alla fine l'originale prevale. Un discone sotto un certo aspetto che doveva essere assoluto, in parte rovinato però da un'interpretazione vocale non sempre all'altezza della qualità dei brani. Quindi no, non sono ancora pronti per il grande salto, ma manca poco, pochissimo.
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