OLSON, MARK: THE SALVATION BLUES
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08/10/2007Ci sono artisti che attingono la propria creatività dalle esperienze assaporate nel corso della propria vita, magari raccolte attraverso viaggi in diversi paesi del mondo o grazie alle pure emozioni dovute alla permanenza nel proprio luogo di residenza, divenendo col tempo quasi tasselli tangibili della propria esistenza. E nella cerchia di questi artisti possiamo annoverare, senza dubbio, Mark Olson. Nato a Minneapolis e noto in qualità di membro fondatore dei The Jayhawks, ha girato il mondo partendo dalla propria terra di provenienza per arrivare sino in Europa, costruendosi così un ampio bagaglio di esperienze umane che vengono qui incanalate nella musica di "The Salvation Blues", album rilasciato nel corso del 2007 in corso tramite il patrocinio della Hacktone Records. Il genere proposto è un docile rock cantautoriale dalle reminescenze blues e folk, un sound che dirige la propria linfa vitale in tessuti musicali creati a sottofondo di quelli che possono essere considerati veri e propri riassunti di vita quotidiana, narrati con grande sentimento e poesia da un artista dalla profonda interiorità. Chitarre pulite, docili archi a supporto ed una pacata sezione ritmica sono gli elementi contenuti nel dischetto in questione, un'uscita che sembra essere stata creata appositamente per accompagnare quei momenti in cui cuore ed anima necessitano di tranquillità e rilassatezza, un manifesto che in taluni frangenti mi ha riportato alla mente alcuni momenti distintivi della proposta dei Counting Crows, ed in particolare per quanto concerne il loro lato più introspettivo e riflessivo. "The Salvation Blues" è in sostanza un cd che rende giustizia al marcato senso spirituale di un singer e songwriter di classica estrazione, un uomo che, a dispetto di una voce piacevolmente sgraziata, sa colpire a fondo nei sentimenti dell'ascoltatore grazie alla propria innata capacità di narrare le normali vicissitudini al seguito del mondo che ci circonda. Un'accomodante capitolo, presentato inoltre in una sgargiante edizione limitata in digibook, contenente due bonus tracks ed introdotta dalla prefazione a cura di Michele Gazich (violinista e professore di letteratura all'Università di Brescia).
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