NUCLEUS TORN: ANDROMEDA WAITING
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12/12/2010Creatura di Fredy Schnyder, i Nucleus Torn ritornano a condurci in posti lontani, ma assai vicini, con il loro rock malinconico a tinte progressive, ambient, folk e jazz in misura minore. Quasi un tintinnio perpetuo accompgna la cadenza dei brani di questo 'Andromeda Waiting', album che bussa alle porte dell'inverno dopo aver assorbito pienamente tutti gli umori dell'autunno destinato presto al termine. Un lento annunciare a fior di labbra che viene dal passato, e che si manifesta sotto spoglie moderne: un'attesa che alla fine non si risolve, e che allo stesso tempo prosegue per dare ancora più vita a quel senso d'attesa. Un contiuun temporale ed emotivo che rispetto ai precedenti lavori perde qualcosa in termini strettamenteprogressive, mentre ne acquista in quelli più folk. Ma di un folk aritmico, atmosferico, dettato da strumenti acustici ed a fiato che conquistano sempre più la scena a scapito di quelli elettrici se non, viceversa, in rarissime occasioni quando la chitarra s'insinua sotto il tappeto sonoro da camera con più convinzione. Alla fine, comunque, il risultato non cambia perchè l'album è figlio di nervi stesi, di mente lucida seppur in pieno e totale struggimento, di evocativi scenari come quello in copertina in cui tutto è chiaro, ed allo stesso tempo sbiadito, dove il vedere quello che non c'è cammina di pari passo con quello che si potrebbe (intra)vedere. Forse la mancanza di uno stacco nel mezzo del lavoro è l'unica pecca: un'invenzione, una fase più ritmica e strutturalmente concitata avrebbe giovato di più ad un lavoro con poco cantato e molta fase strumentale. Magari ne avrebbe risentito la magia che traspare dalle composizioni, ma avrebbe potuto rendere questi 45 minuti più leggeri. Certo il fascino è indiscutibile perchè 'Andromeda Waiting' gode di pathos, di respiro ampio, di ambientazioni magistrali dall'impatto sicuro e senza mai abusare dei clichè. Un lavoro fuori dal tempo che continua il suo viaggio attraverso il tempo stesso. Dentro o fuori non importa, ciò che più conta è continuare ad aspettare, aspettare, aspettare...
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