NUCLEUS TORN: GOLDEN AGE
data
21/01/2012Un rock meno progressivo rispetto al precedente 'Andromeda Waiting', più intimista e per certi versi più folk, ma pur sempre emozionante. Composizioni di una delicatezza sconvolgente che solo nel finale di disco si sfibrano per cedere il passo alle strazianti distorsioni degli ultimi due brani. Questo in sintesi il contenuto di 'Golden Age', lavoro che conferma la classe ed il talento di Fredy Schnyder già suggellate con merito con il precedente album che, al momento, risulta essere il suo "capolavoro". Come al solito una folta schiera di musicisti si raccoglie dietro la sua direzione, alcuni d'estrazione eccezionalmente classica, ed il risultato è un'amalgama perfetta che si muove in deliziosa armonia attraverso trame malinconiche e leggere pennellate acustiche. Unico limite è una certa ripetitività di fondo che non si stacca mai da quanto già detto in precedenza: rimescolare e sfumare ulteriormente le coordinate stilistiche non rappresenta affatto un passo avanti. Quindi un lavoro in pieno stile Nucleus Torn, con tutti i dovuti pregi, ma che evidenzia anche la necessità di osare di più con il prossimo lavoro.
Commenti