NIRNAETH: Anthropocene
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13/11/2020Dopo il buon 'The Extinction Generation' e l'ennesima rivoluzione in formazione ("per totale incompatibilità generazionale" a sentire la band) arriva il terzo full-lenght. Diciamo subito che, per quella che è nota prevalentemente come una thrash band, il cambio di rotta è notevole. Il primo brano sarebbe anche collocabile in questo contesto, un pezzo cadenzato che potrebbe far pensare, nel suo incedere, a "Fake Healer" dei Metal Church. Ma le novità (e le note dolenti) non tardano ad arrivare. La maggior parte dei brani si assesta piuttosto su un heavy rock/metal con inflessioni settantiane, lento e prevedibile. Lontano è il dinamismo della loro produzione storica, ma anche dei cinque pezzi inediti presenti sul precedente album, in particolare della incredibile "Moby Dick". Si discostano, in parte, da questo scenario "Searching For Walhalla" che è una ballad, "La Maledizione Dell'Umanità" e la strumentale "Anthropocene - Part 2", e a questo punto nasce un sospetto: tutti gli altri brani sono opera esclusiva del nuovo innesto Simone Fumagalli che parrebbe essere quindi la mente dietro questa virata stilistica, francamente infausta per la band. Laddove lo storico e su questo album rientrante chitarrista Marco "Grey" Tombini o il mastermind Marco Lippe sono partecipi del processo compositivo il risultato parrebbe più adeguato, ma siamo comunuque in presenza di un deciso passo indietro rispetto a 'The Extinction Generation'. I Nirnaeth sono capaci di ben altro.
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