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NIRNAETH: The Extinction Generation

data

18/05/2018
74


Genere: Thrash Metal, Speed Metal
Etichetta: Unsigned
Distro: GT Music
Anno: 2015-2018

Uscito per la prima volta in digitale nel 2015, questo lavoro è rimasto vittima di problemi di distribuzione e di instabilità di formazione che ne hanno ritardato l'uscita fino ad oggi. Trattasi di un full-lenght composto di materiale di età molto diversa. Come si evince dalle note che accompagnano il cd pervenutoci, siamo di fronte a cinque pezzi storici, cioè eseguiti dal vivo da ormai un paio di decadi, quattro pezzi nuovi, una cover dei Ramones e quattro brani rimasterizzati dei primi anni 90. Il genere di lavoro già di per se prepara a trovarsi di fronte a materiale eterogeneo, e cosi è nei fatti. Le prime due tracce suscitano subito entusiasmo, sia la piu diretta "We Forget To Think" che la lunga e composita "Moby Dick", cantata in italiano con liriche insolite e molto adatte al genere: un thrash tecnico e anticonvenzionale che meriterebbe decisamente miglior fortuna. Il terzo e il quarto brano pur non reggendo il confronto con i precendenti (mancano della progressività dei primi e rimandano, oltre che alla matrice thrash dominante, a certo metal priestiano o addirittura con echi NWOBHM), risultano gradevoli e non si allontanano troppo dalle vette compositive dei Nirnaeth che, vedremo, parrebbero risiedere nei primi due brani. La cover dei Ramones risulta trascurabile e datata esattamente come i suoi autori. Tracce come "A Fatal Blame" e "A Better Revolution" soffrono eccessivamente di un certo gusto retrò, che allontana i nostri dal loro personale approccio al thrash e risultano troppo debitori dell´eredità NWOBHM/Judas Priest. Il lavoro sale di tono negli utlmi tre brani, in cui ciò che i Nirnaeth fanno meglio (se non si era capito: suonare thrash) ridiventa preponderante. Non siamo all´entusiasmente livello del principio di questo lavoro ma il sound, influenzato in particolare dagli Exodus, convince. Nel complesso un lavoro positivo, e i brani migliori invoglierebbero ad essere generosi col punteggio. La qualità, probabilmente anche a causa della notevolmente diversa età dei brani, è piuttosto varia ed è un peccato che non tutto sia all´altezza delle parti migliori. I brani rimasterizzati, che chiudono questa opera portandola a ben 14 brani, risentono della loro età e dovrebbero essere visti piu come una curiosità (o appunto un bonus) che non come un fattore dirimente per la valutazione. 

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