MYRATH: Tales Of The Sand
data
26/02/2012Ma quanto è bello questo disco? La band tunisina ha davvero superato sé stessa fondendo vari generi creandone uno proprio, in pratica un heavy metal con tinte prog infarcito di marcati richiami orientali e nord-africani. Ovvio che affinchè il gioco riesca, le dosi devono essere calcolate al millesimo, gli strumenti etnici usati con intelligenza e parsimonia, quindi il fondere la omnipresente darbouka ad un violino nel mezzo di un riff downtuned non è cosa semplice, ma i nostri protagonisti ci riescono in maniera quasi inquietante. La loro bravura va pari passo con la qualità delle composizioni e delle linee vocali che spaziano dall'orientale ad una sorta di hard melodico, e sono veramente affascinanti nella loro apparente semplicità. Vincono pure la battaglia della ripetitività che non viene accusata, non ci si stanca durante l'ascolto, ci si esalta altresì per la buona capacità di trasformarsi in ogni pezzo pur mantenendo ben salda la propria identità. Nessun brano meglio dell'altro, un disco quindi da avere e da assaporare assolutamente per la particolarità della proposta e per la bravura di chi l'ha creata.
Commenti