MUSHROOMHEAD: SAVIOR SORROW
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09/10/2006Storia un po’ triste quella dei Mushroomhead; esistenti dal 1995 ed esplosi (tutto sommato meritatamente) qualche anno fa in concomitanza col boom degli Slipknot per via del similare uso di maschere ma sempre rimasti all’ombra dei loro compari dell’Iowa, i nostri non sono mai riusciti a fare breccia come si deve e nemmeno a forgiare una personalità attenta che potesse allontanarli da scomodi paragoni, come al contrario han fatto i Mudvayne. Adesso i Mushroomhead si ritrovano sotto Megaforce (label di tutto rispetto ma che impallidisce di fronte a quello che può/potrebbe fare una major come Universal, precedente casa della band), e “Savior Sorrow” è il loro tentativo di smentire tutti i dubbi sulla loro abilità musicale; un nuovo singer e l’eliminazione di qualsiasi orpello per concentrarsi esclusivamente sulla musica sono i due biglietti da visita che “Savior Sorrow” porta con sé. Per evitare giri di parole inutili, il platter è un più che buono concentrato di nu metal come si deve, suonato alla perfezione e prodotto con altrettanta cura. Potenza, ritornelli vincenti (“12 Hundred”, “Simple Survival”, “Tattoo”, “Erase The Doubt”), appeal commerciale ben calibrato…. “Savior Sorrow” è formalmente perfetto ma può risultare altrettanto insipido per tante persone a cui il nu metal dice poco; i maniaci come me lo avranno già fatto proprio, ma è innegabile come di album superiori al giorno d’oggi ne girino eccome. Ma rispetto e tanto di cappello per i Mushroomhead.
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