MULLANE, JON: Shift
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06/10/2010La Escape tira fuori dal suo roster un pseudo-artista come il canadese Jon Mullane che, pur celebre in patria, da noi è giustamente misconosciuto. Le dieci tracce di questo 'Shift', ben confezionato in una custodia di cartoncino laccato che custodisce un cd con una ricca sezione enhanced, sono un veloce compendio di un banale power pop con echi lievemente rock e qualche punta di elettro-pop della durata totale di tre sigarette. Se la statica voce di Mullane trova un suo perchè nelle due uniche canzoni adatte alle sue corde (e meno marchiate dal “già sentito”), "You Get What You Get" e "The One That Got Away", il resto sarebbe dovuto finire in qualche album di Pink o Avril Lavigne che ne avrebbero fatto un uso più consono (evidentemente esaltandole con la loro interpretazione). Il polistrumentista canadese, insieme a Creighton 'Harem Scarem' Doane se la suona e se la canta (e se la produce) unendo i rari suoni acustici a drum machine, tastiere dance (i synth di basso sono troppo distorti in uscita e, a tratti, rovinano certe tracce) e qualche schitarrata elettrica. Ricca, dicevamo, la sezioni extra che racchiude il booklet digitale e la versione gratuita da Ipod dell’album (due lodevoli iniziative), foto e due video: il singolo "Sin City" ed un breve dietro le quinte dell’album. Peccato per i video perché sono una pessima pubblicità per Mullane: se il "backstage dell’album" ci mostra uno statico performer in sede live che osserva con tono distaccato (diremmo quasi assente) il suo pubblico agitando giusto i gomiti, il video del singolo si sofferma sull’immobilità dei suoi muscoli facciali e il canadese ne esce come il leader di una air band composta da due membri. Ad un certo tipo di pubblico, di poche pretese e che chiede giusto un sottofondo per un breve viaggio in auto, 'Shift' garberà non poco anche se in giro, di questa roba, ce n’è a pacchi e decisamente di maggior spessore artistico.
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