MOTHRA: DYES
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10/03/2009Band polacca alla seconda prova sulla lunga distanza che tenta di farsi strada con un post-mathcore privo di originalità, ma indubbiamente non privo di mordente. Sette brani per una durata di poco meno di trenta minuti che fanno il verso ai Dillinger Escape Plan, anche se non si raggiunge mai l'apice della mostruosa band americana. Anche sul piano strettamente tecnico siamo abbastanza lontani, ma i Mothra ci danno dentro con convinzione e tenacia sfornando un lavoro interessante che inizialmente potrà infastidire chi mastica a pieno la scena - band del genere spuntano come funghi dopo un giorno di pioggia - per poi rivedere il proprio giudizio dopo ulteriori attenti ascolti. La band sfrutta al massimo le potenzialità che si ritrova, e seppur abusa di strutture complesse, di ritmiche frenetiche e di un riffing libero a più non posso come ormai nella tradizione, riesce a tenere in mano la situazione con una padronanza tale da far tralasciare in secondo piano la quasi totale assenza di inventiva. Buone anche le vocals, urlate e lancinanti come lo stile richiede - ahimè, fin troppo - che coronano un lavoro prevedibile ed allo stesso tempo non banale, geometrico, che scalcerà a sufficienza e con precisione sugli stinchi di chi avrà modo di avvicinarsi: "Dyes" una visita dall'ortopedico è probabile che ve la procuri.
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