MOONLYGHT: PROGRESSIVE DARKNESS
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06/08/2004Progressive Darkness è in realtà una re-release dell’album d’esordio dei Moonlyght, band canadese nata nel 1995 e già passata attraverso cambi di formazione e di etichetta (nel 2002 la Metal Disk aveva pubblicato, appunto, il loro debut). Il gruppo parla di Progressive Metal, ma se lo stile primario parte da un Gothic rimodernato, tutt’altro che in ombra vi è una forte componente di Folk che segna tutto l’album in maniera incisiva, a tratti anche eccessiva. La band mostra una buona coesione interna ed una discreta tecnica, e sforna un lavoro cui non è da negare un ascolto. Lo stile compositivo, va sottolineato, non è dei più originali; ciò non toglie che il prodotto nell’insieme sia ampiamente godibile da appassionati del settore e non. I guest musicians si rivelano una scelta azzeccata: Jessica Bell fa sentire una voce pulita, dolce, delicata, che va a formare un buon contrasto con la voce di Roby, più legata quest’ultima a vocal lines tipiche del genere. Inoltre Patrick Meunier ci regala finalmente un violino vero, e non sintetizzato da una tastiera, mentre appare un po’ sacrificato Marc Robert che con la sua fisarmonica non ha forse avuto spazi sufficienti per fare la differenza. Decisamente ben scritti i refrain, dalle linee melodiche più leggere delle altre parti dei brani, e segnati da linee vocali pulite e calde, in un altro netto gioco di contrasti che ben si sposa con la tradizione del Gothic, mentre i bridge tendono a volte di dilungarsi troppo, col rischio di risultare pesanti, soprattutto per l’abuso di chitarre classiche o di lievi assoli un po’ troppo da ballad settanta/ottantina. Un dettaglio assolutamente secondario, ma che comunque va segnalato, è che la durata delle tracce potrebbe mettere a dura prova i "profani": a parte una canzone da quattro minuti e mezzo, le altre vanno dai sette agli undici minuti, il che può rappresentare un problema per chi non fosse già un fan, anche solo marginale, di un genere che, pur non rientrando tra i più pesanti del Metal, non è certo nemmeno tra i meno impegnativi.
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