MISERY SIGNALS: MIRRORS
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02/10/2006Cari Norma Jean, vi scrivo per sapere come ve la passate. Prima di tutto desidero informarvi che il vostro ultimo album “Redeemer”, da me colpevolmente non recensito, è senza dubbio una delle uscite top per quanto mi riguarda. Sono poche le band che sanno unire con tale fantasia e freschezza noisecore, melodia e classe commerciabile. Ho particolarmente apprezzato anche la copertina ispirata a “Gli Uccelli” del maestro Hitchcock. Un altro dei motivi cardine di questa lettera è il disco di tali statunitensi Misery Signals che pubblicano sotto Ferret (etichetta che negli ultimi mesi trovo davvero in forma… Twelve Tribes, Zao, Dead Hearts) e che fanno un genere pressochè simile al vostro, un metalcore pieno di potenziali pre/suffissi ‘post’ che non rinuncia ma anzi va alla ricerca spassionata di un catchy factor che non tarda mai ad arrivare, preciso come un orologio e integrato alla perfezione nel sound. Ascoltate brani come l’opener “Face Yourself”, lo splendido singolo “The Failsafe” e altre piccole gemme tipo “One Day I’ll Stay Home”, “Reverence Lost” o “Sword Of Eyes”. Pura classe, e sono appena al secondo album! Sarebbe carino se li portaste in tour con voi, e sarebbe davvero un peccato se non riuscissero a fare breccia nel cuore degli ascoltatori alternativi odierni un po’ come state facendo voi. Non vorrei essere ingrato, ma “Mirrors” non ha niente da invidiare al vostro “Redeemer”, senza offesa. Spero non vi arrabierete, visto che ora torno ad ascoltare per l’ennesima volta i Misery Signals.
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