Mia Hope: We are just satellites
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14/11/2010Come racchiudere la nascita, l'evoluzione e la morte di una band in un solo disco? Basta ascoltare la release di questo asteroide inglese che ha illuminato il firmamento metalcore, anche se solo per un breve periodo. Peculiarità della band è la poliedricità delle idee e delle soluzioni per le quali una qualsiasi altra formazione avrebbe impiegato l'intera carriera permetterle insieme. Platter che necessita di molteplici ascolti in cui si scopre sempre qualcosa di nuovo, tanto che proprio quando credi di aver trovato la direzione ti ritrovi disorientato per il cambio di rotta, e per il fatto che non scimmiottano nessun'altra band. Tonnellate di riff schiacciasassi, soluzioni melodiche, parti hard rock (intro di "More Optimistic Days") e post rock, hardcore ("Glass Building With Amazing Lights"), noise ("Pollyanna"), death moderno ("Great Danes With Kings", o con voce ultrascreaming (a la Converge). Palesi, inoltre, i richiami ai Deftones in "Writing In The Dark", così come in "Susseration", e sebbene il genere è ancorato a stilemi ben definiti i Mia Hope con la loro inventiva lo travalicano abilmente, tanto da rendere riduttiva la definizione di metalcore. Unico punto dolente: la voce che alla lunga tende a stancare l'ascoltatore a causa dei continui e prolungati abusi dello screaming più viscerale. La produzione non è impeccabile, mette in risalto suoni troppo acuti che a causa della saturazione del sound tendono ad infastidire, e bassi un pò poveri. Il low budget ha messo del suo.
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