MENTALIST: Empires Falling
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25/08/2022Il combo tedesco/svedese, che annovera fra i suoi membri il batterista storico dei Blind Guardian Thomen Stauch, è già al terzo album in questa decade appena comnciata e sembrerebbe godere di un buon riscontro sia a livello di pubblico che di stampa. È abbastanza presto chiaro, all'ascolto, che il sound è del genere più melodico in ambito power metal. L'avvio del primo brano parrebbe preludere ad un'opera vivace ancorchè non originalissima ma si rimane presto con l'amaro in bocca. Non c'è nulla di particolarmente negativo in questo lavoro, ma nulla va molto al di la di un compitino svolto discretamente. Le melodie sono gradevoli, ma decisamente non memorabili e dunque presto dimenticate, il cantante è adatto e abile a sufficienza ma niente di più, la struttura dei brani non troppo semplice ma che non riesce mai ugualmente a sorprendere. Tutta questo dovrebbe, si potrebbe pensare, garantire per lo meno una comoda sufficienza, ma una serie di banalità trascina questi lavoro ancora più in basso, condannandolo ad una irritante irrilevanza: i testi sono scolastici, i riff piatti e ripetitivi e il cantato ordinario. La sensazione che una qualunque band di seconda o terza schiera (valgano come esempio i Nocturnal Rites, per affinità stilistica e per una certa somiglianza nelle parti vocali) abbia inciso album simili, per di più la maggior parte delle volte più validi ed ispirati di questo, sancisce l'impossibilità a promuovere questo terzo album dei Mentalist.
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