MEGADETH: THE WORLD NEEDS A HERO
data
20/05/2006Quando tutto faceva supporre che la strada dei Megadeth fosse ormai segnata, ecco spuntare questo “The World Needs A Hero”: un ritorno sui propri passi che, se non sembra proprio naturale, almeno ci riconsegna una band volenterosa di mettersi nuovamente alla prova con quel thrash che anni fa l’ha consegnata alla storia del metal. Non tutto però è perfetto (i passaggi a vuoto non sono irrilevanti), a cominciare da una title track che si perde in un refrain inconsistente, relegando in secondo piano il discreto lavoro delle sei corde; stesso discorso per “Moto Psycho”, con l’aggravante che qui il ritornello con la voce filtrata è davvero ridicolo. È di consolazione il fatto che con questo disco le chitarre tornano a graffiare, così come il buon Dave che, abbandonate le interpretazioni lagnose del precedente “Risk”, riprende il suo tipico cantato grintoso e tagliente. Ovvio che gli spunti legati al passato si fanno sentire eccome in questo ricercato ritorno alle origini, così qua e là vengono rispolverate soluzioni abbandonate da un po’, che riportano alla mente dischi come “Rust In Peace” e “Countdown To Extinction”: inequivocabili i riferimenti ai succitati album di un pezzo tanto immediato e coinvolgente come “Dread And Fuggitive Mind”, sicuramente il migliore del lotto. Bene anche l’opener “Disconnect” e “1000 Times Goodbye”, che mescola il gusto melodico dei Megadeth degli anni novanta a ritmiche più thrash oriented dal sapore più antico. Vale poi la pena fare un discorso particolare per “Return To The Hangar”, col quale Mustaine svuota il sacco rilasciando esplicita confessione di come l’intenzione era evidentemente quella di riciclarsi, di resuscitare il passato, per non perdere del tutto i propri fan: il pezzo in questione è comunque suggestivo, e pur ricalcando quasi per intero il capolavoro “Hangar 18”, riesce ad emozionare, forse perché ascoltarlo è un po’ come trovarsi a sfogliare un album di vecchie fotografie. Dopo “The World Needs A Hero”, i Megadeth, per decisione del proprio mastermind, si sciolgono, salvo poi riformarsi qualche mese più tardi con una formazione del tutto nuova. Un’altra storia ha inizio...
Commenti